Archive pour décembre, 2008

Beata Teresa di Calcutta: « Il mio giogo è dolce »

d’or in poi metto sempre le letture dal sito EAQ, sono scelte con molta cura ed accompagnano, insegnando, le letture di San Paolo dal sito:
 

http://www.levangileauquotidien.org/www/main.php?language=FR&localTime=12/10/2008#

Beata Teresa di Calcutta (1910-1997), fondatrice delle Suore Missionarie della Carità
Jesus, the Word to Be Spoken, ch. 7

« Il mio giogo è dolce »

Dio porta in lui una grandissima umiltà. Può abbassare se stesso verso la gente che siamo noi, e sottomettersi a noi attraverso degli atti come vivere, crescere, portare frutto. Avrebbe potuto farli senza di noi. Eppure, ha abbassato se stesso fino a noi, ha condotto qui ognuno di noi, per chiamarci insieme e formare questa comunità. Se avessi rifiutato, non avrebbe potuto farlo. Infatti avremmo potuto rifiutare; ognuno di noi avrebbe potuto dire di no. Dio avrebbe aspettato pazientemente finché qualcuno dica di sì.

Ho capito questo grazie a questa parola di Gesù: «Imparate da me, che sono mite e umile di cuore». Ha veramente voluto che ritenessimo che la chiamata di ciascuno è veramente un dono di Dio in prima persona.

TORAH SCRITTA – TORAH ORALE

TORAH SCRITTA - TORAH ORALE dans EBRAISMO SeferTorah

presento in una « Pages » alcuni siti che spiegano il significato della Torah, c’è una Torah scritta, che corrisponde al Pentateuco, ed una orale; ora sto sistemando alcuni PDF, commenti a scritti di San Paolo che citano i testi della letteratura, della fede ebraica;

studiare San Paolo comporta, almeno in parte, una certa conoscenza dei testi dell’interpretazione ebraica della Scrittura, non solo la Bibbia;

segue sulla « Pages » stesso titolo;

Publié dans:EBRAISMO |on 9 décembre, 2008 |Pas de commentaires »

San Silvano : « Il Padre vostro … non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli »

d’ora in poi metterò sempre le letture dal sito EAQ, sono scelte magistralmente ed accompagnano, insegnando, le letture di San Paolo dal sito: 

http://www.levangileauquotidien.org/www/main.php?language=FR&localTime=12/09/2008#

San Silvano (1886-1938), monaco ortodosso
Sofronio, Staret Silvano

« Il Padre vostro … non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli »

Se gli uomini sapessero ciò che è l’amore del Signore, in massa accorrerebbero a Cristo, ed egli li riscalderebbe tutti con la sua grazia. La sua misericordia è inesprimibile. Il Signore ama il peccatore pentito, e con tenerezza lo stringe al petto : « Dove eri, figlio mio ? Da lungo tempo ti sto aspettando » (Lc 15, 20). Il Signore chiama a lui tutti gli uomini mediante la voce del Vangelo, e la sua voce risuona nel mondo intero :
« Venite a me, voi tutti che siete affaticati, e io vi ristorerò (Mt 11, 28). Venite e bevete l’acqua viva (Gv 7, 37). Venite e imparate che io vi amo. Se io non vi amassi, non vi avrei chiamato. Non posso sopportare che si perda neanche una sola della mie pecore. Anche per una sola, il pastore va sui monti a cercarla dappertutto. Venite dunque a me, pecore mie. Vi ho create e vi amo. Il mio amore per voi mi ha spinto a venire sulla terra, e ho sopportato tutto per la vostra salvezza. Voglio che conosciate il mio amore e diciate, come gli Apostoli sul Monte Tabor : ‘Signore, è bello per noi stare qui’ » (Mc 9, 5)…

Hai attirato a te le anime dei santi, Signore, ed esse scorrono verso di te come fiumi silenziosi. Lo spirito dei santi si è attaccato a te, Signore, e si lancia verso di te, che sei nostra luce e nostra gioia. Il cuore dei tuoi santi si è stabilito nel tuo amore, Signore, e non può dimenticarti, nemmeno un’istante, neanche nel sonno, perché dolce è la grazia dello Spirito Santo.

Canto Mariano del « Tota Pulchra »

il canto « Tota Pulchra es Maria », testo latino testo italiano e canto, link a You Tube:

http://www.youtube.com/watch?v=N-uJEr669ts

Canto Mariano del « Tota Pulchra »
Tota Pulchra es Maria       
Tota pulchra es, María !
Tota pulchra es, María !
Et mácula originális non est in te.
Et mácula originális non est in te.
Tu glória Jerúsalem,
tu laetítia Israël,
tu honorificéntia pópuli nostri,
tu advocáta peccátorum.
O María, o María !
Virgo prudentíssima
mater clementíssima,
ora pro nobis,
intercéde pro nobis
ad Dóminum Jesum Christum !

Sei tutta bella, o Maria !
E il peccato originale non è in te.
Tu sei la gloria di Gerusalemme,
tu sei la letizia di Israele,
tu sei l’onore del nostro popolo,
tu sei l’avvocata dei peccatori.
O Maria, o Maria !
Vergine prudentissima,
Madre clementissima,
prega per noi
e intercedi per noi
presso il Signore nostro Gesù Cristo !  

Publié dans:LITURGIA, LITURGIA - MUSICA |on 8 décembre, 2008 |Pas de commentaires »

DAL SITO EAQ: « Concepita senza peccato»

commento liturgico al giorno 8 dicembre 2008, dal sito: 

http://www.levangileauquotidien.org/www/main.php?language=FR&localTime=12/08/2008#

Sant’Efrem Siro (circa 306-373), diacono in Siria, dottore della Chiesa
Inno mariano

« Concepita senza peccato»

Figlio di Dio, dammi il tuo Dono mirabile, affinché io possa celebrare la bellezza meravigliosa di tua madre diletta! La Vergine ha partorito suo figlio custodendo la sua verginità, ha allattato colui che nutre le nazioni, nel suo seno immacolato ha portato colui che porta l’universo nella sua mano. Da allora, cosa non sarà colei che è vergine e madre : santa nel corpo, bellissima nell’anima, pura nello spirito, retta nell’intelligenza, perfetta nei sentimenti, casta e fedele, pura di cuore e colma di ogni virtù.

In Maria si rallegrino i cuori vergini, poiché in lei è nato colui che ha liberato il genere umano sottomesso a una schiavitù terribile. In Maria, si rallegri l’antico Adamo, ferito dal serpente poiché Maria dona ad Adamo una discendenza che gli permette di schiacciare il serpente maledetto e lo guarisce dalla sua ferita mortale (Gen 3,15). I sacerdoti si rallegrino nella Vergine benedetta poiché ha dato alla luce il Sommo Sacerdote che si è fatto vittima, mettendo fine ai sacrifici dell’antica alleanza… In Maria si rallegrino tutti i profeti, poiché in lei sono state compiute le visioni, sono state realizzate le profezie, sono stati confermati gli oracoli. In Maria si rallegrino tutti i patriarchi, poiché ha ricevuto la benedizione che era stata promessa loro, colei che, nel suo figlio, li ha resi perfetti…

Maria è il nuovo albero di vita che dona agli uomini in luogo del frutto amaro colto da Eva, un frutto dolcissimo di cui si nutre il mondo intero.

LUNEDÌ 8 DICEMBRE 2008 – IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA (solennità)

LUNEDÌ 8 DICEMBRE 2008 - IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA (solennità) dans LETTURE DI SAN PAOLO NELLA LITURGIA DEL GIORNO ♥♥♥

http://santiebeati.it/

I SETTIMANA DI AVVENTO

LUNEDÌ 8 DICEMBRE 2008

IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA (solennità)

MESSA DEL GIORNO

Seconda Lettura  Ef 1,3-6.11-12
In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo.
 
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.

UFFICIO DELLE LETTURE

Prima Lettura
Dalla lettera ai Romani di san Paolo, apostolo 5, 12-21

Dove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. Fino alla legge infatti c’era peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo morirono tutti, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti gli uomini. E non è accaduto per il dono di grazia come per il peccato di uno solo: il giudizio partì da un solo atto per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute per la giustificazione. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo. Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita. Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti. La legge poi sopraggiunse a dare piena coscienza della caduta, ma laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia, perché come il peccato aveva regnato con la morte, così regni anche la grazia con la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.

Responsorio   Rm 5, 12; Lc 1, 30; cfr. Sal 114, 8; 17, 19
R. Per colpa di un uomo il peccato entrò nel mondo, perché tutti hanno peccato. * Non temere, Maria: tu hai trovato grazia davanti a Dio.
V. Il Signore ti ha liberata dalla morte, ti ha protetta contro il nemico.
R. Non temere, Maria: tu hai trovato grazia davanti a Dio.

nella seconda lettura non c’è riferimento diretto a San Paolo, ma è, inevitabilmente, collegata con la prima, poi è bella…;

Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di sant’Anselmo, vescovo (Disc. 52; PL 158, 955-956)

O Vergine, per la tua benedizione è benedetta ogni creatura
Cielo, stelle, terra, fiumi, giorno, notte e tutte le creature che sono sottoposte al potere dell’uomo o disposte per la sua utilità si rallegrano, o Signora, di essere stati per mezzo tuo in certo modo risuscitati allo splendore che avevano perduto, e di avere ricevuto una grazia nuova inesprimibile. Erano tutte come morte le cose, poiché avevano perduto la dignità originale alla quale erano state destinate. Loro fine era di servire al dominio o alle necessità delle creature cui spetta di elevare la lode a Dio. Erano schiacciate dall’oppressione e avevano perso vivezza per l’abuso di coloro che s’erano fatti servi degli idoli. Ma agli idoli non erano destinate. Ora invece, quasi risuscitate, si rallegrano di essere rette dal dominio e abbellite dall’uso degli uomini che lodano Dio. Hanno esultato come di una nuova e inestimabile grazia sentendo che Dio stesso, lo stesso loro Creatore non solo invisibilmente le regge dall’alto, ma anche, presente visibilmente tra di loro, le santifica servendosi di esse. Questi beni così grandi sono venuti dal frutto benedetto del grembo benedetto di Maria benedetta. Per la pienezza della tua grazia anche le creature che erano negl’inferi si rallegrano nella gioia di essere liberate, e quelle che sono sulla terra gioiscono di essere rinnovate. Invero per il medesimo glorioso figlio della tua gloriosa verginità, esultano, liberati dalla loro prigionia, tutti i giusti che sono morti prima della sua morte vivificatrice, e gli angeli si rallegrano perché è rifatta nuova la loro città diroccata. O donna piena e sovrabbondante di grazia, ogni creatura rinverdisce, inondata dal traboccare della tua pienezza. O vergine benedetta e più che benedetta, per la cui benedizione ogni creatura è benedetta dal suo Creatore, e il Creatore è benedetto da ogni creatura. A Maria Dio diede il Figlio suo unico che aveva generato dal suo seno uguale a se stesso e che amava come se stesso, e da Maria plasmò il Figlio, non un altro, ma il medesimo, in modo che secondo la natura fosse l’unico e medesimo figlio comune di Dio e di Maria. Dio creò ogni creatura, e Maria generò Dio: Dio, che aveva creato ogni cosa, si fece lui stesso creatura di Maria, e ha ricreato così tutto quello che aveva creato. E mentre aveva potuto creare tutte le cose dal nulla, dopo la loro rovina non volle restaurarle senza Maria. Dio dunque è il padre delle cose create, Maria la madre delle cose ricreate. Dio è padre della fondazione del mondo, Maria la madre della sua riparazione, poiché Dio ha generato colui per mezzo del quale tutto è stato fatto, e Maria ha partorito colui per opera del quale tutte le cose sono state salvate. Dio ha generato colui senza del quale niente assolutamente è, e Maria ha partorito colui senza del quale niente è bene. Davvero con te è il Signore che volle che tutte le creature, e lui stesso insieme, dovessero tanto a te.

VESPRI

Lettura breve  Rm 5, 20-21
Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia, perché come il peccato aveva regnato con la morte, così regni anche la grazia con la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.

Beato Guerrico d’Igny : « Voce di uno che grida nel deserto: ‘Preparate la strada del Signore’»

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/www/main.php?language=FR&localTime=12/07/2008#

Beato Guerrico d’Igny (circa 1080-1157), abate cistercense
Omelia per l’Avvento, 5

« Voce di uno che grida nel deserto: ‘Preparate la strada del Signore’»

«Preparate la strada del Signore». Fratelli, la strada del Signore che ci viene chiesto di preparare, va preparata camminando, e vi si cammina preparandola. Pur essendo molto avanti su questa strada, questa rimane sempre da preparare, affinché dal punto in cui siete arrivati, siate sempre tesi oltre. In questo modo, ad ogni passo che fate, vi viene incontro il Signore al quale state preparando la strada, sempre nuovo, sempre più grande. A ragione quindi il giusto prega dicendo: «Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti e la seguirò sino alla fine» (Sal 118,33). Forse è stata chiamata «strada eterna» perché anche se la Provvidenza ha previsto la strada di ciascuno, e le ha fissato un termine, tuttavia la bontà di Colui verso il quale avanzate non ha limite. Per questo il viaggiatore saggio e deciso dirà dentro di sé quando arriverà che ha appena cominciato; dimentico del passato dirà ogni giorno : «Oggi comincio»(Fil 13,13; Sal 75,11 volg).

Quanto a noi che parliamo di progresso su questa strada, piacesse al cielo che avessimo al meno cominciato! Secondo me, chiunque si è incamminato è già sulla via retta: occorre tuttavia avere veramente cominciato, avere «trovato il cammino per una città dove abitare» come dice il salmo (106,4). Infatti «quanto pochi sono quelli che la trovano» dice la Verità stessa (Mt 7,14). Molti sono coloro che «vagano nel deserto»…

E tu Signore, ci hai preparato una strada, se almeno consentiamo ad incamminarci in essa. Ci hai insegnato la strada dei tuoi voleri dicendo: «Questa è la strada, percorretela, caso mai andiate a destra o a sinistra» (Is 30,21). È questa la strada promessa dal profeta: «Ci sarà una strada appianata e gli stolti non vi aggireranno» (Is 35,8). Sono stato fanciullo e ora sono vecchio (Sal 36,25) e se ricordo bene, non ho mai visto uno stolto aggirarsi per la tua strada; ho visto solamente alcuni uomini saggi che l’anno percorsa fino alla fine.

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