IV DOMENICA DI AVVENTO – 21 DICEMBRE 2008

IV DOMENICA DI AVVENTO - 21 DICEMBRE 2008 dans immagini sacre

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IV DOMENICA DI AVVENTO

21 DICEMBRE 2008

MESSA DEL GIORNO

Seconda Lettura  Rm 16, 25-27
Il mistero avvolto nel silenzio per secoli, ora è manifestato.
 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani.
Fratelli,
a colui che ha il potere di confermarvi
nel mio vangelo, che annuncia Gesù Cristo,
secondo la rivelazione del mistero,
avvolto nel silenzio per secoli eterni,
ma ora manifestato mediante le scritture dei Profeti,
per ordine dell’eterno Dio,
annunciato a tutte le genti
perché giungano all’obbedienza della fede,
a Dio, che solo è sapiente,
per mezzo di Gesù Cristo,
la gloria nei secoli. Amen.

COMMENTO ALLA LETTERA AI ROMANI 16, 25-27
DAL SITO:

http://www.bible-service.net/site/179.html

TESTO ORIGINALE FRANCESE:

Romains 16,25-27  

La finale de l’épître aux Romains parle pour la première fois du  » mystère  » longtemps caché, maintenant révélé en Jésus. Caché, révélé, car la manière de Dieu est déconcertante pour l’homme : il ne peut, par lui-même, entrer dans l’intelligence de ce dessein. Ce texte prépare bien le récit de l’Annonciation :  » Comment cela peut-il se faire ? « 

On peut aussi relever l’expression qu’utilise Paul : l’obéissance de la foi. L’obéissance de Marie, dont l’exemple traverse aujourd’hui tous les textes, n’est pas une obéissance servile. C’est sa foi en Dieu qui lui fait dire oui : Dieu ne peut vouloir que ce qui est bon (Genèse 1).

TRADUZIONE:

Rm 16, 25-27

La finale della lettera ai Romani parla per la prima volta del  » mistero  » da lungo tempo nascosto (avvolto nel silenzio per secoli eterni) e ora rivelato in Gesù. Nascosto, rivelato, l’agire di Dio è sconcertante per l’uomo: egli non può, da se stesso, entrare nell’intelligenza di questo disegno. Questo testo prepara bene il racconto dell’Annunciazione: « Come è possibile? Non conosco uomo. » (Lc 1, 34)

È possibile, così, mettere in rilievo, l’espressione che utilizza Paolo: l’obbedienza della fede. L’obbedienza di Maria, quell’esempio attraversa oggi tutti i testi, non è una obbedienza servile. È la sua fede in Dio gli fa dire si, (lui, quindi Paolo direi) Dio non può volere se non ciò che è buono (ho tradotto alla lettera, e quindi a senso del pensiero del biblista,  perché in Genesi, ogni giorno dopo aver creato, Genesi scrive: E Dio vide che era cosa buona)

per chi conosce il francese ci sono delle belle letture a commento della Lettera ai Romani, soprattutto sono Padri della Chiesa e, quindi, non posso tradurre:

http://www.anneesaintpaul.fr/dimanche26.html

PRIMI VESPRI

Lettura Breve   1 Ts 5, 23-24
Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Colui che vi chiama è fedele e farà tutto questo!

UFFICIO DELLE LETTURE

non c’è citazione di o su San Paolo, la posto per il tempo di Avvento;

Seconda Lettura
Dal «Commento su san Luca» di sant’Ambrogio, vescovo
(2, 19. 22-23. 26-27; CCL 14, 39-42)
 
La visitazione di Maria
L’angelo, che annunziava il mistero, volle garantirne la veridicità con una prova e annunziò alla vergine Maria la maternità di una donna vecchia e sterile, per dimostrare così che a Dio è possibile tutto ciò che vuole. Appena Maria ebbe udito ciò, si avviò in fretta verso la montagna, non perché fosse incredula della profezia o incerta dell’annunzio o dubitasse della prova, ma perché era lieta della promessa e desiderosa di compiere devotamente un servizio, con lo slancio che le veniva dall’intima gioia. Dove ormai, ricolma di Dio, poteva affrettarsi ad andare se non verso l’alto? La grazia dello Spirito Santo non comporta lentezze.
Subito si fanno sentire i benefici della venuta di Maria e della presenza del Signore. Infatti «appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, esultò il bambino nel seno di lei, ed ella fu ricolma di Spirito Santo» (cfr. Lc 1, 41). Si deve fare attenzione alla scelta delle singole parole e al loro significato. Elisabetta udì per prima la voce, ma Giovanni percepì per primo la grazia; essa udì secondo l’ordine della natura, egli esultò in virtù del mistero; essa sentì l’arrivo di Maria, egli del Signore; la donna l’arrivo della donna, il bambino l’arrivo del bambino. Esse parlano delle grazie ricevute, essi nel seno delle loro madri realizzano la grazia e il mistero della misericordia a profitto delle madri stesse: e queste per un duplice miracolo profetizzano sotto l’ispirazione dei figli che portano.
Del figlio si dice che esultò, della madre che fu ricolma di Spirito Santo. Non fu prima la madre a essere ricolma dello Spirito, ma fu il figlio, ripieno di Spirito Santo, a ricolmare anche la madre.
Esultò Giovanni, esultò anche lo spirito di Maria. Ma mentre di Elisabetta si dice che fu ricolma di Spirito santo allorché Giovanni esultò, di Maria, che già era ricolma di Spirito santo, si dice che allora il suo spirito esultò. Colui che è incomprensibile, operava in modo incomprensibile nella madre. L’una, Elisabetta, fu ripiena di Spirito Santo dopo la concezione, Maria invece prima della concezione.
«Beata — disse — tu che hai creduto»  (cfr. Lc 1, 45). Ma beati anche voi che avete udito e creduto: ogni anima che crede concepisce e genera il Verbo di Dio e riconosce le sue opere.
Sia in ciascuno l’anima di Maria per magnificare il Signore; sia in ciascuno lo spirito di Maria per esultare in Dio. Se c’è una sola madre di Cristo secondo la carne, secondo la fede, invece, Cristo è il frutto di tutti, poiché ogni anima riceve il Verbo di Dio, purché, immacolata e immune da vizi, custodisca la castità con intemerato pudore. Ogni anima, che potrà mantenersi così, magnifica il Signore come magnificò il Signore l’anima di Maria, e il suo spirito esultò in Dio salvatore.
Come avete potuto leggere anche altrove: «Magnificate il Signore con me» (cfr. Sal 33, 4), il Signore è magnificato non perché la parola umana possa aggiungere qualcosa alla grandezza del Signore, ma perché egli viene magnificato in noi. Cristo è l’immagine di Dio: perciò l’anima che compie opere giuste e pie magnifica l’immagine di Dio a somiglianza della quale è stata creata, e mentre la magnifica, partecipa in certo modo alla sua grandezza e si eleva.

LODI

Lettura Breve   Rm 13, 11-12
E’ ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.

SECONDI VESPRI

Lettura Breve   Fil 4, 4-5
Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino!

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