Beato Guerrico d’Igny : « Giovanni era una lampada che arde e risplende » (Gv 5,35)
dal sito:
http://www.levangileauquotidien.org/www/main.php?language=FR&localTime=12/11/2008#
Beato Guerrico d’Igny (circa 1080-1157), abate cistercense
3e discorso per la Natività di San Giovanni Battista, 1-2 ; PL 185, 169
« Giovanni era una lampada che arde e risplende » (Gv 5,35)
Quando la sovrana giustizia dice a Noè: «Ti ho visto giusto dinanzi a me» (Gen 7,1), era un grande elogio della sua giustizia. Quando Dio assicura ad Abramo che grazie a lui le sue promesse si sarebbero compiute, è segno di un grandissimo merito… Quale gloria per Mosè, quando Dio brucia di zelo per difenderlo e confondere i suoi nemici (cfr Nm 12,65)… E cosa dire di Davide nel quale il Signore si compiace di aver trovato «un uomo secondo il suo cuore» (1 Sam 13,14).
Eppure, per quanto sia stata la grandezza di questi uomini, né tra loro, né tra gli altri «nati di donna, è sorto uno più grande di Giovanni Battista», secondo la testimonianza del Figlio della Vergine. Certo ogni stella differisce da un’altra nello splendore (1 Cor 15,41), e nel coro dei santi astri che hanno illuminato la notte di questo mondo prima del sorgere del sole vero, alcuni hanno brillato di un chiarore mirable. Eppure tra loro non è sorto uno più grande e più risplendente di quella stella del mattino, quella lampada che arde e risplende, preparata da Dio per il suo Cristo (cfr Sal 131,17). Prima luce del mattino, stella dell’aurora, precursore del Sole, egli annuncia ai mortali l’imminenza del giorno e grida a coloro che dormono «nelle tenebre e l’ombra della morte» (Lc 1,79): «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino» (Mt 3,2). Come se dicesse: «La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce» (Rm 13,12). «Svégliati, o tu che dormi, déstati dai morti e Cristo ti illuminerà» (Ef 5,14).

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