Basilica di Sant’Elena imperatrice – Diocesi di Cagliari – 16 aprile 2006 – Domenica di Resurrezione
BASILICA SANT’ELENA IMPERATRICE – DIOCESI DI CAGLIARI –
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DOMENICA 16 APRILE 2006 – RISURREZIONE DEL SIGNORE
letture del giorno di Pasqua 16 aprile 2006:
http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20060416.shtml
Alleluja, il Signore è Risorto
Ultimo aggiornamento domenica 01 aprile 2007
1. La fede nella resurrezione del Signore è il tema fondamentale di questo giorno. « Questo è il giorno di Cristo Signore » canta il salmo 117. È la domenica per eccellenza. È il giorno in cui vincendo la morte si espresse il suo potere sovrano e che, perciò, è motivo di diletto e gioia per tutti i cristiani. Nel suo discorso, Pietro proclama che gli è stato affidato l´incarico di annunciare e predicare la Resurrezione di Cristo. Gli apostoli sono i testimoni che hanno visto il Risorto, hanno mangiato e bevuto con lui. Essi hanno ricevuto l´incarico di predicare che Cristo risorto è stato costituito giudice dei vivi e dei morti (prima lettura). San Paolo sottolinea, in modo speciale, che la resurrezione del Signore instaura una nuova vita nel battezzato. Il cristiano è colui che è morto con Cristo ed è risorto con lui ad una nuova vita. La fede nella Resurrezione è per san Paolo la roccia salda, il luogo su cui si fonda tutto il suo dinamismo apostolico (seconda lettura). Il vangelo ci mostra Pietro e Giovanni che, entrando nel sepolcro, « vedono e credono ». Il sepolcro vuoto è per loro l´inizio di una meditazione che li conduce alla fede in Cristo risorto. Cristo è risorto. « La Risurrezione di Gesù è la verità culminante della nostra fede in Cristo » ci dice il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC 683). La comunità cristiana dei primi tempi visse questa verità quale centro della sua esistenza: tutte le certezze, la carità palese a tutti, la serenità davanti al martirio, l´amore per l´Eucaristia… Tutto faceva riferimento in ultima analisi al mistero pasquale di Cristo, alla sua morte e alla sua resurrezione. « Se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede » (1Cor 15,17), commenta san Paolo. Come le prime comunità cristiane vivevano della fede nella resurrezione del Signore, così pure i cristiani di oggi sono chiamati a vivere più a fondo il mistero della Resurrezione nelle loro vite. « Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù » (Col 3,1). Per il credente la resurrezione è il dato culminante della sua fede in Cristo; nella resurrezione sono confermate tutte le promesse dell´Antico Testamento. Il Signore è stato fedele al suo amore e si è donato senza limiti, con sovrabbondanza. Nella Resurrezione viene confermata la divinità del Signore: vero Dio e vero uomo. La resurrezione ci insegna la vera intimità riguardo a Dio (Dio è amore) e riguardo alla salvezza umana. Cristo nel suo mistero pasquale porta a pienezza la rivelazione di Dio. Autorivelazione definitiva di Dio. Perciò, « è contraria alla fede della Chiesa la tesi circa il carattere limitato, incompleto e imperfetto della rivelazione di Gesù Cristo, che sarebbe complementare a quella presente nelle altre religioni » (cfr Dominus Iesus, n.6). Conviene mettere in rilievo il carattere universale e salvifico della morte e resurrezione del Signore. Cristo morì per tutti, per perdonare a ciascuno i suoi peccati. Perché Dio vuole che tutti gli uomini si salvino.
2. Il cristiano è chiamato a « resuscitare insieme » a Cristo e a « cercare le cose di lassù ». Egli è una creatura nuova, l´antico è finito, il nuovo è cominciato, e la sua vita è nascosta con Cristo in Dio. È molto lontana dalla nostra vita quotidiana questa verità fondamentale? A volte potrebbe sembrare una verità troppo bella per essere vera, un sogno, un ideale irraggiungibile. Potrebbe sembrare che il peccato e la morte siano più forti e condannino l´uomo ad una vita di oscurità. Tuttavia, quando consideriamo con maggior attenzione il problema, ci rendiamo conto che il potere e l´amore di Dio sono più forti del peccato. « L´amore è più forte » e Dio suscita nel cuore degli uomini desideri di conversione, di bene, di trasformazione, e con la sua provvidenza divina li guida su vie di salvezza. Credere vivamente nella resurrezione del Signore per vivere una vita nuova piena di speranza, di forza, di amore. Resuscitare con Cristo sarà non vivere più nel peccato; sarà partecipare con Cristo al mistero della croce e alla salvezza degli uomini; sarà vivere questa vita come pellegrini verso il possesso eterno di Dio. Le donne sono le prime incaricate di annunciare la resurrezione. « »Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato » (Lc 24,5-6). Queste parole di due uomini « in vesti sfolgoranti » riaccendono la fiducia nelle donne accorse al sepolcro, sul far del mattino. Avevano vissuto gli eventi tragici culminati nella crocifissione di Cristo sul Calvario; avevano sperimentato la tristezza e lo smarrimento. Non avevano abbandonato, però, nell´ora della prova il loro Signore. Vanno di nascosto nel luogo dove Gesù era stato sepolto per rivederlo ancora e abbracciarlo l´ultima volta. Le spinge l´amore; quello stesso amore che le aveva portate a seguirlo per le strade della Galilea e della Giudea sino al Calvario. Donne fortunate! Non sapevano ancora che quella era l´alba del giorno più importante della storia. Non potevano sapere che loro, proprio loro, sarebbero state le prime testimoni della risurrezione di Gesù » (cf Giovanni Paolo II, Omelia della Veglia di Pasqua, 14 aprile 2001).
Il vangelo ci dice che sono state le donne le prime messaggere della resurrezione del Signore, perfino prima degli apostoli. Grazie alla sua femminilità, la donna ha una particolare sensibilità religiosa e umana. Comprende più rapidamente e intuitivamente le verità religiose e le verità umane. È spontaneamente incline al valore religioso, alla protezione della vita umana, alla cura dei più deboli. Alla donna è stato dato l´incarico di annunciare il trionfo definitivo di Cristo sulla morte. La donna sperimenta, come racconta il vangelo, una particolare forza di spirito perché comprende che le è stato affidato in qualche modo il bene degli uomini. Nel mondo post-moderno in cui dobbiamo vivere, caratterizzato da un forte relativismo e dalla perdita della fede, la donna cristiana è chiamata ad essere nuovamente messaggera privilegiata delle verità cristiane. Sarà lei in casa a irradiare amore e comprensione, e sarà lei a educare la famiglia ai valori soprannaturali. Possiamo dire che dalla donna dipende in larga misura la fede del focolare domestico, perché lei la trasmette non solo con le sue parole, ma anche attraverso la sua vita, i suoi atteggiamenti, la sua capacità di soffrire, di perdonare. Nell´intimo della casa, o nel seno di una comunità religiosa, o nella società, o nella vita pubblica, o negli ospedali, o nella scuola… è la donna che rende presenti i valori trascendenti e, quel che è più importante, è lei che rivela Dio come amore, che mostra Cristo risorto e che conduce a Lui. La donna è maestra di fede. La donna è il sole della famiglia e della società. La speranza cristiana. La solennità della resurrezione del Signore apre all´uomo una nuova speranza. Il potere della morte e del peccato sono stati vinti dalla forza dell´amore, dalla resurrezione del Signore. Ora l´uomo può sperare, nonostante ogni apparenza di fallimento. Ora l´uomo può guardare con fiducia al futuro, nonostante i molteplici pericoli che lo insidiano in questa vita. Ora l´uomo può intraprendere il cammino della vita lottando con amore e con coraggio per la verità, sapendo che non resterà deluso. Chi si sente preda dello scoraggiamento, venga a contemplare il mistero della redenzione; chi si sente quasi disperato davanti all´inganno del male, non vacilli: Cristo è risorto! Chi si sente prigioniero dalla depressione, del decadimento fisico, psichico o morale, sappia che la morte è stata vinta e che l´uomo ora scorge il volto amoroso di Dio. Quale amore ha avuto Dio per noi, da inviare suo Figlio perché morisse e resuscitasse e ci aprisse così le porte del paradiso. Sì, tutti i cuori ritrovino oggi la propria fiducia: Cristo è risorto!