XXXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO – MARTEDÌ 25 NOVEMBRE 2008
XXXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
MARTEDÌ 25 NOVEMBRE 2008
UFFICIO DELLE LETTURE
(dal Tempo Ordinario)
Seconda Lettura
Dai «Trattati su Giovanni» di sant’ Agostino, vescovo
(Tratt. 35,8-9; CCL 36,321-323)
Verrai alla sorgente, vedrai la stessa luce
A paragone degli infedeli, noi cristiani siamo ormai luce. Perciò dice l’Apostolo: «Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore; comportatevi perciò come i figli della luce» (Ef 5,8). E altrove disse: «La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente come in pieno giorno» (Rm 13, 12-13). Ma poiché, in confronto di quella luce alla quale stiamo per giungere, anche il giorno in cui ci troviamo è quasi notte, ascoltiamo l’apostolo Pietro. Egli ci dice che a Cristo Signore dalla divina maestà fu rivolta questa parola: «Tu sei il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Questa voce, prosegue, noi l’abbiamo udita scendere dal cielo, mentre eravamo con lui sul santo monte» (2 Pt 1, 17-18). Noi però non c’eravamo sul monte e non abbiamo udito questa voce scendere dal cielo e perciò lo stesso Pietro soggiunge: Noi abbiamo una conferma migliore nella parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino non si levi nei vostri cuori (cfr. 2 Pt 1,19).
Quando dunque verrà nostro Signore Gesù Cristo e, come dice l’apostolo Paolo, «metterà in luce i segreti delle tenebre, e manifesterà le intenzioni dei cuori: allora ciascuno avrà la sua lode da Dio» (1 Cor 4,5). Allora, essendo un tal giorno così luminoso, non saranno più necessarie le lucerne. Non ci verrà più letto il profeta, non si aprirà più il libro dell’Apostolo; non andremo più a cercare la testimonianza di Giovanni, non avremo più bisogno del vangelo stesso. Saranno perciò eliminate tutte le Scritture, che nella notte di questo secolo venivano accese per noi come lucerne, perché non restassimo nelle tenebre. Eliminate tutte queste cose, giacché non avremo più bisogno della loro luce, e venuti meno anche gli stessi uomini di Dio, che ne furono i ministri, perché anch’essi vedranno con noi quella luce di verità in tutta la sua chiarezza, messi da parte insomma tutti questi mezzi sussidiari, che cosa vedremo? Di che cosa si pascerà la nostra mente? Di che cosa si delizierà la nostra vista? Da dove verrà quella gioia, che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrò in cuore d’uomo? (cfr. 1Cor 2,9). Che cosa vedremo? Vi scongiuro, amate con me, correte con me saldi nella fede: aneliamo alla patria del cielo, sospiriamo alla patria di lassù; consideriamoci quali semplici pellegrini quaggiù. Che vedremo allora? Ce lo dica ora il vangelo: «In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio» (Gv 1,1). Verrai alla sorgente, da cui ti sono giunte poche stille di rugiada. Vedrai palesemente quella luce, di cui solo un raggio, per vie indirette e oblique, ha raggiunto il tuo cuore, ancora avvolto dalle tenebre e che ha ancora bisogno di purificazione. Allora potrai vederla quella luce e sostenerne il fulgore. «Carissimi, dice lo stesso san Giovanni, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è» (1Gv 3,2). Mi accorgo che i vostri affetti si levano con me verso l’alto; ma «un corpo corruttibile appesantisce l’anima e questa abitazione terrena grava la mente dai molti pensieri» (Sap 9,15). Ecco che io sto per deporre questo libro e voi per tornarvene ciascuno a casa sua. Ci siamo trovati assai bene sotto questa luce comune, ne abbiamo davvero gioito, ne abbiamo davvero esultato: ma, mentre ci separiamo gli uni dagli altri, badiamo bene a non allontanarci da lui.
DAL SITO FRANCESE EAQ:
http://www.levangileauquotidien.org/www/main.php?language=FR&localTime=11/25/2008#
Origene (circa 185-253), sacerdote e teologo
Discorsi su Giovanni, 10, 39 ; PG 14, 369s
» Non sapete che siete tempio di Dio ? » (1Cor 3,16)
» Gesù disse ai Giudei: ‘Distruggete questo Tempio e in tre giorni lo farò risorgere’… Egli parlava del tempio del suo Corpo » (Gv 2,21)… Alcuni pensano che sia impossibile applicare al corpo di Cristo quanto è stato detto del Tempio; ritengono che il suo corpo è stato chiamato tempio perché, come il primo Tempio è stato abitato dalla gloria di Dio, così Colui che è stato generato prima di ogni creatura è l’immagine e la gloria di Dio (Col 1,15), e che, perciò, è giusto che il suo Corpo, cioè la Chiesa, sia chiamato tempio di Dio, poiché contiene l’immagine della divinità… Noi invece abbiamo imparato da Pietro che la Chiesa è il corpo e la casa di Dio, costruita con pietre vive, una casa spirituale per un sacerdozio santo (1 Pt 2,5).
Per cui possiamo guardare Salomone, il figlio di Davide che ha costruito il Tempio, come una figura di Cristo: dopo la guerra, mentre regnava una grande pace, Salomone costruì un tempio alla gloria di Dio nella Gerusalemme terrena… Infatti, quando tutti i nemici di Cristo saranno « stati posti sotto i suoi piedi, l’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte » (1 Cor 15,25-26). Allora la pace sarà perfetta, allora Cristo sarà « Salomone » il cui nome significa « pacifico »; in lui si compierà questa profezia: « Io ho dimorato con chi detesta la pace; io sono per la pace » (Sal 119, 6-7). Allora ciascuna delle pietre vive, a seconda dei meriti della sua vita presente, sarà una pietra del tempio: uno, apostolo o profeta, posato nelle fondamenta, porterà le pietre posate sopra; un altro venuto dopo coloro che sono nelle fondamenta, portato lui stesso dagli apostoli ne porterà insieme con loro altri più deboli; uno sarà una pietra all’interno, dove si trova l’arca con i cherubuni (1 R 6,19); un altro, la pietra dell’atrio (vs 3), e un altro ancora, fuori dall’atrio dei sacerdoti e dei Leviti, sarà la pietra dell’altare dove vengono fatte le offerte dei raccolti… Lo svolgimento della costruzione, con l’organizzazione dei ministeri, sarà affidata agli angeli di Dio, queste potenze sante prefigurate dai capi dei cantieri di Salomone… Tutto questo si compierà quando la pace sarà perfetta, quando regnerà una grande pace.
LODI
Lettura Breve 1 Ts 5, 4-5
Voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che il giorno del Signore possa sorprendervi come un ladro: voi tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte, né delle tenebre.
VESPRI
Lettura Breve Rm 3, 23-25a
Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito a servire come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue, al fine di manifestare la sua giustizia.
Vous pouvez laisser une réponse.
Laisser un commentaire
Vous devez être connecté pour rédiger un commentaire.