quanto immenso ed emozionante è questo incontro con San Paolo!

Sempre di più mi accorgo di quanto superiore a me, di quanto immenso ed emozionante è questo incontro con San Paolo; mi accorgo che non ho tutto il materiale a disposizione, che forse nessuno ha tutto il materiale a disposizione, che non riesco a seguire neppure quelle poche cose che ho progettato, che rimango indietro con la liturgia, con i discorsi di Papa Giovanni Paolo II (non sono riuscita, neppure a fare l’elenco di quelli che ho messo); che vorrei seguire la liturgia, Sant’Agostino e San Crisostomo – almeno -, che ci sono molti commenti esegetici di grande valore in francese che posso tradurre ed ho il permesso dei docenti francesi e tanto altro, che in realtà non riesco mai quantificare;

è vero, soprattutto, che mi trovo di fronte a “qualcuno” che, se lo segui, ti trascina oltre la vita del quotidiano, e di più, oltre anche la fede di tutti i giorni, verso un credo, un sì, che, per me, ha tutt’altra forma di qualsiasi sì che posso avere detto a Dio; è un sì che prende non solo tutta la persona, ma quello che della persona, il nostro essere, che non conosciamo; un po’ come dice Sant’Agostino: Dio è più profondo di noi stessi;

ed accetto l’impotenza, l’incapacità, la stanchezza, e tutto questo è bello, è diventato bello: sentirsi fragili ti fa conoscere meglio e, spero, sempre di più: Dio; San Paolo in 2Cor 7ss scrive “perciò noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta…”, se lui ha detto così che cosa posso dire io, tanto di meno; eppure è bello, sì è bello;

questa avventura diventa per me, ogni giorno di più, un tempo forte di conversione, un tempo nel quale si impara a sentirsi fragili creature amate da Dio come figli, si impara quanto è bella l’umiltà, l’abbandonarsi alla volontà di Dio completamente, anche e soprattutto quando i fatti della vita non si comprendono e ti fanno soffrire, Dio è più grande;

scrivo quello che sento, che penso, che desidero con tutto il cuore; ma sono qui, davanti al computer con tanta fragilità, con tanti errori, che faccio? Si continua, continuo, accettando così….accettandomi così, come sono;

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