PRIMA LETTERA AI TESSALONICESI – INTRODUZIONE
PRIMA LETTERA AI TESSALONICESI – INTRODUZIONE
LETTERE DI SAN PAOLO – LETTERE AI TESSALONICESI
stralcio dal libro: Lettere di San Paolo, Chantal Raynier – Michel Trimaille – Alòbert Vanhoye, Edizioni San Paolo Cinisello Balsamo (MI) 2000;
di Michel Trimaille, pagg. 181. 183-184
INTRODUZIONE,pag 181
Paolo, Silvano e Timoteo sono stati costretti ad abbandonare Tessalonica a seguito dei conflitti con la sinagoga che riferiscono At 17,5-10 e ai quali allude 1 Tessalonicesi. Paolo racconta come, da Atene, abbia inviato Timoteo a Tessalonica, tanto era ansioso di avere notizie dei cristiani. Egli, con Silvano, si è diretto a Corinto, dove lo ha poi raggiunto. Timoteo con notizie rassicuranti nonostante il breve tempo che gli apostoli hanno potuto dedicare alla formazione dei membri della chiesa, la loro perseveranza nella fede e la loro carità sono esemplari. Paolo ne è profondamente commosso e incoraggiato nel suo compito; scrive loro una lettera calorosa, in qualche punto perfino entusiasta, mentre sviluppa alcuni punti di dottrina, a riguardo dei quali Timoteo ha avuto l’occasione di misurare i limiti e le deficienze della catechesi ricevuta.
Questa lettera è universalmente riconosciuta come autentica, ed è il primo scritto del Nuovo Testamento. Si vuol dire con questo che, quantunque le tradizioni dei vangeli avessero già ricevuto la loro formulazione e fossero divenute oggetto di trasmissione, 1Ts è il primo scritto completo che sia entrato nel canone del Nuovo Testamento. Inoltre le acquisizioni recenti, cu si è fatto cenno sopra a proposito della sequenza degli avvenimenti della vita di Paolo, permettono di situarla cronologicamente prima della riunione di Gerusalemme (At 15; Gal 2), dunque verso la fine degli anni 40, cioè una decina d’anni dopo la morte e risurrezione di Gesù.
…
(qui c’è la presentazione dello schema di 1 Tessalonicesi, proseguirei con al parte successiva: Importanza di 1 Tessalonicesi)
Importanza di 1 Tessalonicesi, pag 183-
Questa lettera è preziosa anzitutto perché è il primo scritto cristiano. Paolo fa il racconto dell’evangelizzazione di una grande città greca ed elabora, per spiegare il successo dell’azione missionaria, una teologia della parola di Dio che non apparirà mai più in maniera così nitida e precisa (1,5 e 2,13).
1Ts ci ha conservato due formule di professione di fede, l’una proveniente dall’ambiente giudaico-cristiano e che proclama Gesù morto e risuscitato 84,14), l’altra, da Paolo presa a prestito – nei suoi elementi essenziali – dalla catechesi sinagogale, che comincia con l’invitare i non giudei alla conversione verso il Dio vivo e vero (1,9-10) e infine nomina Gesù
La vita cristiana poggia sulle virtù che formano l struttura fondamentale di ogni discepolo di Cristo: fede, carità, speranza. A partire di lì, Paolo tratta, nei capitoli 4-5, alcuni punti di morale, articolati attorno ai temi classici della santificazione e dell’amore fraterno e illuminati dalla sua catechesi sulla parusia del Signore. Allo stesso tempo ci mostra come il comportamento dei primi cristiani fosse caratterizzato dall’attesa della venuta prossima di Gesù risorto, alla quale Paolo contava di essere presente. A La speranza che anima la chiesa mira, dunque, a un compimento che si situa al di là della medesima e di questo mondo. Infine questa lettera ci insegna molte cose riguardo all’anima dell’apostolo, a quello che chiamerà in seguito
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