San Josemaria Éscriva – Anno liturgico, Cristo nel tempo

dal sito:

http://www.it.josemariaescriva.info/index.php?id_cat=776&id_scat=773

Anno liturgico, Cristo nel tempo

« Nel regalarti quella “Storia di Gesù”, scrissi come dedica: “Cerca Cristo, trova Cristo, ama Cristo”. — Sono tre tappe chiarissime. Hai tentato di vivere, almeno, la prima?» (San Josemaría, Cammino, 382).

La storia umana è e sarà sempre la « storia della salvezza »: ciò che la Chiesa celebra nel corso dell’anno liturgico. Le feste e i tempi non sono « anniversari », una mera ripetizione di alcuni momenti storici della vita del Signore; sono la celebrazione della sua presenza, rendono attuale la salvezza che il Padre, attraverso Gesù
, ci comunica nello Spirito Santo.

La Costituzione sulla Sacra Liturgia del Concilio Vaticano II presenta l’anno liturgico con queste parole: «La santa madre Chiesa considera suo dovere celebrare l’opera salvifica del suo sposo divino mediante una commemorazione sacra, in giorni determinati nel corso dell’anno» (Sacrosanctum Concilium, 102). Ogni anno liturgico è, quindi, una nuova opportunità di grazia e di presenza del Signore della storia nella nostra personale storia quotidiana, negli avvenimenti – anche i più insignificanti – di ogni giornata. Colui che era, è e sarà, ci viene incontro nel tempo, qui e ora, per vivere il presente, quello di ciascuno, con noi, gli uomini suoi fratelli.L’anno liturgico è ripieno della presenza salvifica del Signore perché in ogni tempo liturgico – con le sue caratteristiche specifiche – noi cristiani possiamo identificarci sempre di più con Lui, non solo nel senso morale di imitarlo, di cambiare i costumi e di migliorare la nostra condotta, ma di vera e immediata identificazione sacramentale con la vita di Cristo. Così

, la nostra vita quotidiana diventa un culto gradito al Padre per mezzo dello Spirito (cfr. Rm 12, 1-2).

Fin dai primi secoli, la Chiesa ha unito alla celebrazione dei misteri di Cristo, la festività della Madonna e i giorni del transito alla casa del Padre dei martiri e dei santi. Con la loro vita hanno saputo dare testimonianza della vita di Cristo, e in modo eminente della Passione, Morte, Risurrezione e dell’Ascensione gloriosa al cielo. Per questo durante l’anno liturgico sono proposti ai fedeli cristiani come esempio di amore a Dio.

“Spesso il Signore ci parla del premio che ci ha guadagnato con la sua Morte e la sua Risurrezione. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io (Gv 14, 2-3). Il cielo è la meta del nostro cammino terreno. Gesù ci ha preceduti e là, in compagnia della Vergine e di san Giuseppe — che io tanto venero —, degli Angeli e dei Santi, è in attesa del nostro arrivo.” (San Josemaría, Amici di Dio, 220).

Publié dans : temi - la liturgia |le 26 mai, 2008 |Pas de Commentaires »

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