TEOLOGIA E SPIRITUALITÀ DEL TEMPO PASQUALE
TEOLOGIA E SPIRITUALITÀ DEL TEMPO PASQUALE
« alcune linee emergenti »
stralcio dal libro: Jesús Castellano Cervera, L’anno liturgico, Centro di Cultura Mariana Madre della Chiesa », Roma, 1991
pagg. 123-125
« 1. Tempo di Cristo Risorto
Il tempo pasquale celebra la presenza di Cristo in mezzo ai discepoli, la sua dinamica manifestazione nei segni che diventeranno dopo la sua Ascensione il prolungamento del suo corpo glorioso: la parola, i sacramenti, L’Eucarestia.
Cristo vive nella Chiesa. È sempre presente (SC 7): La luce del cero pasquale è segno visibile della sua presenza luminosa e perenne. Ma ci sono altri segni della sua presenza: L’altare, il fonte battesimale, la croce gloriosa, il libro della divina parola che è come un tabernacolo della sua presenza di Maestro, l’Ambone da dove il Risorto parla sempre spiegando le Scritture. Segno di questa presenza è specialmente l’assemblea. Solo nella prospettiva della Pasqua si avvera la promessa di Gesù
2. Tempo dello Spirito
Come viene indicato da Gv 20, 19.23, lo stesso giorno di Pasqua è già giorno dell’effusione dello Spirito Santo perché è già giorno della glorificazione di Gesù e della salvezza escatologica per la Chiesa che nasce.
In questa prospettiva la Chiesa legge gli Atti che sono il Vangelo dello Spirito Santo, durante tutto il tempo di Pasqua; è lo Spirito Santo che agisce già nei battezzati per completare nella vita, come espressione di condotta e di culto battesimale, quanto e stato ricevuto nella fede.
Il tempo finale con il suo progredire verso la pentecoste sottolinea – più nella liturgia delle ore, meno nella celebrazione eucaristica – questo aspetto pneumatologico, collegato con il mistero della Chiesa manifestata dallo Spirito alla Pentecoste.
Nell’attuale interesse per la pneumatologia bisogna recuperare tutta la ricchezza liturgica di questo aspetto, così messo in risalto dalla liturgia eucaristica ed eucologica di Oriente e di Occidente.
3. Tempo della Chiesa come nuova umanità
La liturgia pasquale sottolinea la novità battesimale della vita cristiana, al continuità con la novità del Risorto, la vita come culto spirituale con la potenza dei doni e frutti dello Spirito.
C’è una antropologia delle risurrezione che rivela il cristiano e la comunità ecclesiale come presenza e prolungamento del Cristo Risorto. Sono le opere della Risurrezione, la testimonianza della vita contro l’istinto della morte, l’irradiazione della vita in un cultura che afferma la possibilità, fin da quaggiù, di una umanità nuova e rinnovata dal dinamismo dello Spirito.
4 Tempo dell’attesa escatologica
Nella prospettiva del Risurrezione e dell’attesa del Risorto, nella visione pasquale della Parusia, come indicata dagli angeli all’Ascensione, è questo il tempo escatologico per eccellenza, più che il tempo di Avvento. Tempo quindi di anticipazione della vita nuova e di attesa del compimento definitivo in Cristo, come suggerisce la lettura dell’Apocalisse in questo tempo liturgico.
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